La costa del Mediterraneo è disseminata di luoghi che rappresentano, come in un caleidoscopio, lo straordinario intreccio tra il territorio, l’uomo e le tecnologie di produzione e di costruzione. Questi paesaggi preziosi e fragili, spesso abbandonati e sottratti alla percezione comune, sono le Cattedrali del Mare: templi laici del lavoro lungo il complesso confine tra terra ed acqua. Per ogni regione italiana si è scelto un esempio emblematico di questo intreccio, nel suo delicato equilibrio tra riconversione ed implosione, tra opere della natura e dell’uomo. Si è posta l’attenzione su tanti manufatti dimenticati ma anche sui sistemi culturali territoriali di riferimento. Queste risorse sono raccontate attraverso un documentario, un libro, una mostra itinerante, che scandagliano diversi patrimoni, su scala europea ed italiana, con l’intento di evidenziare criticità e opportunità nel recupero delle Cattedrali del Mare.
Abbiamo trattato dei principali arsenali italiani, che sono ancora in uso produttivo e militare, di Venezia, La Spezia e Taranto. Come esempio di recupero del patrimonio industriale costiero abbiamo scelto la Città della Scienza a Bagnoli e la Manifattura delle Anguille a Comacchio. Alcuni casi presentati sono sul waterfront adiacente alla città storica, come le infrastrutture portuali e gli arsenali appunto, come a Trieste e Comacchio; altri erano del tutto periferici ma ora sono stati avvolti dalla pressione urbana, come nei casi di Follonica, Piombino, Porto Recanati e Vibo Valentia. Altre cattedrali laiche sono isolate sulla linea di costa e raccontano le tante interazioni possibili tra terra mare ed architetture industriali: dai manufatti lanciati nel mare, come le Piattaforme offshore o i Trabocchi abruzzesi, alle borgate incastrate sulla falesia come a Buggerru, Furore e all’Argentiera, all’hangar che sovrasta la costa come ad Augusta. Infine, alcuni casi rimangono ancora in splendida solitudine sulla battigia, come a Sampieri ed a Porto Santelpidio
Un cabotaggio sulle tracce del patrimonio industriale abbandonato sulle coste italiane dalla Sardegna a Venezia. Per ogni regione italiana si è scelto un esempio emblematico, nel suo delicato equilibrio tra riconversione ed implosione, tra opere della natura e dell’uomo. I tanti manufatti dimenticati, assieme ai loro sistemi culturali territoriali di riferimento, sono narrati in un documentario, un libro, una mostra itinerante.
Documentario: